Editoriale

L’uomo cittadino del mondo. “Expo D’Oriente” a Roma.

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VALENTINA TACCHI

Expo D’Oriente” a Roma: un ponte tra le culture orientali e l’accoglienza occidentale

Il filosofo greco Democrito scriveva che l’interesse dell’uomo è la felicità che si ricerca attraverso una moderata cancellazione della paura. Divenne noto come il “filosofo del riso” e scriveva anche che “ogni paese della terra è aperto all’uomo saggio: perché la patria dell’uomo virtuoso è l’intero universo”.
La pienezza spirituale e la consapevolezza di sé è apertura, fa superare  i confini, con assenza di giudizio. Sperimentare il confronto attraverso la conoscenza della parte migliore dell’altro, ci assegna poi il nostro vero ruolo nel mondo. Ecco perché i nostri limiti vanno superati, dietro l’angolo potrebbe aspettarci il vero motivo del perché siamo nati.
 In questa prospettiva anche “Il Faro”, grazie anche al suo portale internet che ha registrato dei record con oltre 9300 visitatori al giorno, ha aperto i sui confini. Innanzitutto, grazie alle nuove realtà con cui è entrato in contatto. In particolare, lOMPSECO che ha organizzato l’Evento: “Expo D’Oriente, EXPO CINA e I^ FIERA INTERNAZIONALE DEL BENESSERE, Expo Danza con il 2° Edizione di International Festival Dance”, di cui Il Faro ha curato la comunicazione. Un appuntamento dal 5 al 7 giugno 2015, al laghetto dell’Eur a Roma, che ha posto la sua luce sul fascino della cultura orientale, in particolare, quella cinese, giapponese, indiana, thailandese e filippina anche con mostre fotografiche e documentari. Villaggi culturali e sportivi, internazionali e locali a confronto.
Un ponte che non si chiama internet, né è rinchiuso in un PC o in un’immobile stampante da scrivania. E’ quello che attraversa la propria anima per andare verso un reale contatto con l’altro, per conoscerlo attraverso flash di viaggi o l’ascolto di racconti di culture integrate nelle nostre città. Comunità di lavoratori che, per scelta di vita, hanno portato i loro colori e i loro profumi nella nostra terra proprio come hanno fatto i nostri antenati nei primi del ‘900, padri dell’emigrazione e costruttori dell’Italia nel mondo.
Dopo molti eventi e ben 13 Festival di Arti marziali, il Presidente dell’Ompseco, Liberato Mirenna ci ha trasmesso la sua mission, quella legata anche a questo Expo d’Oriente a Roma: unire e far conoscere i tratti culturali e le caratteristiche dei diversi popoli orientali, i loro aspetti tradizionali ed innovativi. Poter fondere l’apertura orientale e l’accoglienza occidentale, la forza ed il benessere orientale con la tradizione occidentale. Musica e sport, filosofia e spiritualità a confronto ed insieme, accoglienza e curiosità oltre i nostri usi e costumi.
Dalla storia di un uomo o di un popolo, emerge poi la conoscenza di noi stessi. Uscendo dal nostro microcosmo diventiamo così cittadini del mondo: attraverso una giusta protezione della nostra identità, una disponibilità ad ascoltare voci diverse, portando con noi sempre il nostro “passaporto interiore”  in viaggio aperto, per assorbire innovazione.
Questo autentico confronto porta alla conservazione di quell’arcipelago uomo di cui ognuno è parte come isola. In mano abbiamo la nostra misteriosa mappa ma abbiamo anche la libertà di scegliere sempre di quale mare circondarci.

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