L’intervista del FARO: Prof. MANLIO SCHETTINI
Il Faro è stato accolto dal Prof. Manlio Schettini presso la Nuova Villa Claudia, una struttura di eccellenza nel panorama della sanità romana, casa di cura privata immersa nel verde sulla via Flaminia. Dotata di attrezzature all’avanguardia come la tecnologia “green laser” particolarmente indicata per l’ipertrofia prostatica benigna, è la sede dove attualmente il Prof. Schettini visita ed opera. Abbiamo potuto così conoscere meglio la sua carriera, il suo percorso fatto di determinazione e coraggio, di radici che hanno saputo andare oltre la propria terra e spaziare al di là dei confini umani, per un fine più alto. Dopo aver conseguito così gli studi universitari e ben 3 specializzazioni con il massimo dei voti, aver viaggiato per il mondo e percorso approfondimenti a livello internazionale, è attualmente, ai massimi livelli nel campo dell’urologia moderna.
Professore Schettini qual è stato il suo percorso di studi e professionale che l’ha portata oggi ad essere specialista in Urologia, Chirurgia generale e addominale?
Ho frequentato il liceo classico e l’università a Napoli ed ho conseguito tre specializzazioni: urologia, chirurgia generale e dell’apparato digerente. Ho frequentato soggiorni esteri e di studio negli Stati Uniti, Germania, Francia e conosco 4 lingue. Al “ Mercy Catholic Medical Center” di Philadelphia ho appreso l’implantologia protesica urologica ed andrologica. Ho frequentato prestigiosi ambienti chirurgici italiani conseguendo la Specializzazione in “Chirurgia dell’Apparato Digerente” e successivamente la Specializzazione in “Chirurgia Generale” presso la Scuola dell’Aquila. La mia esperienza si è sviluppata nell’ambito dell’urologia funzionale approfondendo importanti aspetti dell’urodinamica e pubblicando esperienze sull’ampliamento vescicale con l’intestino e sul trattamento protesico dell’incontinenza urinaria maschile. Ho cominciato a lavorare a Napoli all’Ospedale dei Pellegrini, poi 20 anni al Cristo Re a Roma fino a quando ho diretto a Salerno il dipartimento Nefro-Urologico del locale Ospedale Universitario. Durante la mia lunga carriera ho eseguito decine di migliaia di interventi con numerose operazioni di alta chirurgia come la sostituzione ortotopica vescicale, l’alta chirurgia oncologica renale e prostatica e l’uroginecologia complessa.
Quali sono le sue caratteristiche, i 3 sostantivi che più la rappresentano?
Il Coraggio, la Speranza e l’Onestà. Fanno parte anche di me un forte tradizionalismo e l’attaccamento alle radici.
Chi può rivolgersi alle sue cure?
Grazie alle specializzazioni che ho conseguito, chi ha tumori urogenitali ( rene, vescica, prostata, pene) , chi ha calcolosi e prolassi. La mia attività si sviluppa anche con le applicazioni chirurgiche del LASER verde ed il trattamento dell’incontinenza urinaria. Con la mia specializzazione dell’apparato digerente, riesco anche a ricostruire una “Neo Vescica” da un tratto dell’intestino. Inoltre, si rivolge alle mie cure chi soffre di impotenza e mi occupo anche di protesi peniene.
Quali sono le principali cause che provocano problemi di impotenza?
La prima causa è l’età e di solito possono manifestarsi problemi di impotenza verso la fine della sesta decade. Occorre distinguere poi se provocata da fattori clinici determinati per esempio dal diabete, dall’ipertensione, dal fumo o dal bere o da fattori emozionali. Perché avvenga l’erezione occorre che ci sia un equilibrio tra il sistema nervoso e vascolare. Tutte le situazioni possono condizionare anche l’ansia che determina l’aumento dell’adrenalina. Sarebbe poi da considerare anche il ruolo della donna che è cambiato nel tempo e che spesso è una delle cause maggiori di ansia nell’uomo…
Quando è opportuno intervenire con una protesi?
E’ solo il passo finale, quando non ci sono più altre soluzioni. Intervenendo, infatti, si va a distruggere il tessuto spongioso dei corpi cavernosi. Le protesi possono essere di 2 tipi: malleabili ( a consistenza prestabilita) e idrauliche ( si basano su un meccanismo di gonfiaggio e sgonfiaggio). Queste ultime sono composte da 3 componenti: serbatoio con liquido, pompetta e due cilindri.
La prevenzione è un’opportunità che andrebbe sempre seguita. In particolare, questo vale per il cancro alla prostata che può essere però sconfitto, è vero?
Il cancro alla prostata è in aumento ma può essere vinto a patto che si faccia una diagnosi precoce. Le categorie a rischio sono quelle che hanno avuto parenti a cui hanno diagnosticato questa malattia o che da giovani hanno sofferto di prostatiti. Inoltre, ci sono alcune categorie professionali con maggiore propensione come gli autisti ed i ciclisti.
Cosa occorre fare come prevenzione?
Uno screening periodico con il dosaggio del PSA ed una visita urologica una volta l’anno .
Riguardo all’alimentazione, ci sono cibi che possono favorire questa malattia?
Questo tumore si riscontra soprattutto su chi fa un eccessivo uso di grassi animali e, quindi, più nei paesi nordici. Fa bene, invece, la dieta Mediterranea, l’uso del pomodoro e in modo moderato anche del vino rosso.
Quali consigli può dare invece ad una donna?
Ad una donna, soprattutto tra i 50 ed i 55 anni, consiglio l’utilizzo dell’acido ialuronico ed in fase di menopausa anche l’uso di ormoni vaginali. L’acido ialuronico facilita la protezione dei tessuti connettivi e protegge le articolazioni, anche le forme di artrosi si possono rallentare. Inoltre, migliora il trofismo della vescica, della vagina ed aiuta in casi di cistiti croniche. Non ultimo, fa da sostegno e fa bene alla pelle. Aiuta anche l’uomo nel suo decadimento cutaneo.
Ad una donna in post menopausa cosa è opportuno consigliare?
Oltre a quanto già detto, la donna dopo la menopausa ha un minor tasso di estrogeni, il suo grasso endopelvico si riduce ed è più soggetta a prolassi soprattutto se ha avuto tanti parti. Importante, quindi, una ginnastica mirata ai muscoli del perineo, un trattamento con onde elettromagnetiche ed una ginnastica passiva. Inoltre, curare il proprio peso stando attenta a non aumentarlo. Dopo una opportuna visita uro-ginecologica, in caso di prolassi, è possibile comunque una ricostruzione con tecniche di plastica.