Sanità: “In dieci anni tagliati 37 miliardi di euro. Fondi integrativi? Così gli italiani pagano due volte”
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Pubblico, equo e universalistico. Un vanto da sempre. Mai come adesso però la sopravvivenza del Servizio sanitario nazionale, la più grande e importante struttura del nostro Paese, potrebbe essere compromessa nel lungo termine. Non perché il sistema pubblico da solo non ce la può più fare. Ma perché la politica negli ultimi anni lo ha saccheggiato per coprire buchi di bilancio e finanziare sussidi individuali: bonus 80 euro, reddito di cittadinanza e quota 100. È questo il quadro secondo il quarto rapporto della Fondazione Gimbe (ente no-profit di ricerca in campo sanitario) sulla sostenibilità del Ssn. Dal 2010 al 2019, ha calcolato l’ente, sono stati sottratti circa 37 miliardi di euro alla sanità pubblica italiana. A fronte di una crescita del fabbisogno nazionale di 8,8 miliardi.