Le sette piaghe di Roma, il governo avvisa Raggi: rifiuti via in 20 giorni. L’Asl: allarmi triplicati
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Venti giorni per pulire la Capitale. Il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, lo ha detto chiaramente alla sindaca Virginia Raggi nell’incontro dell’altro giorno: mi spendo in prima persona, faccio da mediatore con la Regione, ma Ama deve pulire le strade in due settimane, al massimo venti giorni. Lo stesso ultimatum è contenuto, in modo più formale, in un’ordinanza che sta scrivendo la Regione Lazio e che sarà diffusa oggi. Da una parte si accoglie la richiesta della Raggi e si obbligano tutti gli impianti della regione a dare precedenza all’indifferenziato proveniente da Roma, dove ci sono almeno mille tonnellate di rifiuti (ma ormai è una stima ottimistica) su strade e marciapiedi; dall’altra si imporrà un termine alla Raggi di venti giorni, entro il quale dovrà essere pulita la città, organizzando i centri di trasferenza e trasbordo (quello di Ponte Malnome sta per chiudere, quello di Saxa Rubra sta partendo), noleggiando anche nuovi mezzi visto che il 50 per cento della flotta è in avaria, affittando tritovagliatori mobili che lavorino i rifiuti. Sia Costa, sia la Regione hanno chiesto alla Raggi di fare lavorare uomini e impianti a pieno regime anche di domenica.