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La Fisica dei SENTIMENTI – La tecnologia ad un certo punto: il 5G.

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ANDREA OLIVA

DIGITALE può essere un veleno (se è femminile, come Lucrezia Borgia) oppure un aggeggio. Ci
teniamo subito a dire che Lucrezia Borgia tutto era meno che un’avvelenatrice seriale (era, invece,
un esempio di cultura, intuito politico e cura della giustizia sociale). Ora c’è la notizia che l’Agenzia
Spaziale Europea (ESA) vuole promuovere il lancio, su larga scala, dell’ultimo grido in fatto di
tecnologia digitale: la rete GSM di quinta generazione. Si chiama 5G, perciò il fatto che sia di grido
non stupisce. A che serve? A connetterci tutti insieme appassionatamente: ogni punto del globo
sarà riconoscibile; i sensori delle automobili potranno essere interfacciati con una guida satellitare
ineccepibile, per cui si troverà la velocità di gruppo uniforme nel traffico e si beccheranno i
parcheggi al volo. Il cellulare prenderà dappertutto; “ci sarà da mangiare e luce tutto l’anno; anche
i muti potranno parlare, mentre i sordi già lo fanno”, si cantava negli anni Ottanta.
La gente si chiede: “Fa male?”. In altri casi abbiamo spiegato che il cellulare non è un giocattolo e
va usato con prudenza. Qui siamo di fronte a qualcosa che lavora su parametri pari a circa il
doppio di quelli di un comune GSM. Se la tecnologia non può aspettare, è a garanzia del comune
interesse o del privato portafoglio? … Adesso c’è la sperimentazione; siamo appena ai preliminari,
sempre parlando di questo punto: il 5G.

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