Evasometro: come funzionerà lo strumento di controllo dei conti corrente
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Partito dopo Ferragosto, l’Evasometro che andrà a scavare nei conti bancari degli italiani, è pronto a colpire anche le persone fisiche dopo una fase sperimentale. Ora bisogna solo attendere le decisioni politiche su come far scattare lo strumento visto che, in ogni caso, consentirebbe un raggio di azione piuttosto ampio. Lo scopo, comunque è andare a recuperare tra i 10 ed i 15 miliardi di euro insieme ad altri strumenti come lo scontrino e la fattura elettronica.
Come funzionerà
L’Evasometro, infatti, permetterà di incrociare i dati presenti nel conto corrente, saldi e movimenti, con la dichiarazione dei redditi. Il nuovo Governo dovrà fissare i paletti e applicare i filtri anche per evitare indagini impopolari. Per adesso l’ipotesi più probabile è che l’algoritmo scatterà quando si verificherà un discostamento del 20-25% tra il saldo di fine anno del conto e quanto dichiarato. A quel punto saranno anche valutati altri dati visto che soltanto l’algoritmo non basterà a far accendere la cosiddetta luce rossa. Ad esempio bisognerà valutare se il soggetto, in quel periodo, ha ricevuto ad esempio un’eredità o venduto casa. Appare chiaro che in questa prima fase l’evasometro si concentrerà maggiormente su casi limite e comunque ci sarà sempre l’occhio umano a vigilare.