cronaca

Camorra, il clan Imparato aveva la gestione degli impianti anti incendio

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L’indagine dei carabinieri che ha portato all’esecuzione di 12 misure cautelari a Castellammare e che ha colpito il clan Imparato detto i paglialoni del rione Savorito nasce da un attentato dinamitardo il 22 febbraio 2015 ai danni di supermercato della catena 365. Un attentato arrivato alle 22:40 circa della notte, effettuato con una bomba carta che oltre a determinare danni alle porte di ingresso del market danneggio’ anche i vetri delle case e le vetture parcheggiate nelle immediate vicinanze. Il titolare dell’esercizio commerciale riferì ai carabinieri di aver già ricevuto altri tre ‘avvertimenti’, due nei punti vendita di Solofra  nel 2008 e nel 2010, e uno l’anno precedente proprio nel negozio a Castellammare di Stabia, anche se non aveva avuto esplicite richieste estorsive. Un mese dopo l’uomo tornò dai militari dell’Arma accompagnato dal fratello per raccontare come il giorno prima un loro dipendente, che poi venne identificato come pregiudicato residente nel rione Savorito, roccaforte la famiglia Imparato vicina al clan D’Alessandro, i cui vertici, Michele detto Zi Peppe e Salvatore, sono tra i destinatari della misura cautelare emessa dal gip Leda Rossetti. 

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