cronacascienza e ricerca

Un esoscheletro che legge la mente può tornare a far camminare i pazienti paralizzati

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sostenotori.info

Quella di far tornare a muovere gli arti a un paziente con una lesione spinale grave è sempre stata una delle sfide più complesse del mondo della medicina, ma in questi giorni è stato raggiunto un traguardo da non sottovalutare al riguardo. Grazie ai ricercatori dell’Unversità di Grenoble un uomo di trent’anni paralizzato dal collo in giù è riuscito a muovere gambe e braccia con l’aiuto di un esoscheletro, che ha sorretto i quattro arti controllato solamente dai suoi stessi impulsi nervosi.

Secondo quanto si legge nella ricerca pubblicata dalla squadra di medici e scienziati che ha preso parte al progetto, i sensori necessari a captare questi impulsi non sono stati impiantati direttamente nel cervello (dove c’è il rischio che provochino infezioni o smettano presto di funzionare) bensì messi a contatto con la sua membrana più esterna. Nel corso di un’operazione sono state rimosse due piccole porzioni della scatola cranica e sostituite con due sensori di forma circolare in corrispondenza delle aree del cervello che si attivano nel controllo dei movimenti

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