Attualità

Mal d’archivio: la nuova patologia dell’accumulatore seriale

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interris.it – https://urly.it/33tz6

L’archive fever (febbre o mal d’archivio) è l’ossessione contemporanea dell’era digitale e social, diffusa ovunque, di memorizzare dati in modo sicuro al fine di avere sempre disponibili immagini, video e documenti. Si tratta di un fenomeno in aumento, in virtù anche del subdolo aiuto offerto dalle nuove tecnologie. Produce stress a causa della paura di perdere dati o di dimenticare qualcosa. L’accumulatore compulsivo, per esigenze di schedatura, collezionismo o di prova (in un’epoca di proliferazione di truffe e di diatribe giudiziarie) vive, quindi, in uno stato di angoscia che accomuna a una mole di tempo sprecata, senza filtrare gli elementi davvero importanti da salvare. La febbre d’archivio, di preservare il presente dalla distruzione e dall’oblio, contagia sia il singolo individuo sia gli enti pubblici per fini istituzionali e culturali, sia i privati per catalogare, offrire statistiche, servizi e trend di mercato. 

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