Impazienza: l’ansiosa gara col tempo Non sappiamo più aspettare
MASSIMO MARZI
Spesso siamo talmente frettolosi ed impazienti che non lasciamo il tempo alle cose di accadere, di trovare il loro normale ciclo di svolgimento; tutto richiede il suo proprio tempo, dobbiamo accettare il ritardo che c’è tipicamente dal momento in cui concepiamo un’idea al momento in cui questa stessa idea può realizzarsi.
Dobbiamo smettere di oscillare tenendo troppe cose attivate insieme, come fanno al circo i giocolieri cinesi coi loro numerosi piatti in rotazione sulle asticelle instabili a cui bisogna dare continua energia; è fondamentale fare una cosa per volta, con la dovuta concentrazione, senza pensare al futuro mentre si vive il presente.
Il miglior metodo consiste quindi nel riuscire a mettere in sequenza le cose più importanti ad assegnare ad ogni attività la giusta durata, senza inanellare una cosa dopo l’altra con un esagerato ottimismo nei singoli tempi di attuazione, senza saper considerare inevitabili piccoli imprevisti che fatalmente si verificano e possono sconvolgere ogni programmazione troppo precisa senza margini ampi di tolleranza.
Correre, correre, correre sempre genera stress e lo stress produce “affanno” comportamentale che fa venire il batticuore a molti, che devono dimenarsi per riuscire a fare tante cose, possibilmente bene, nel minor tempo possibile, coniugando le diverse esigenze.
Certamente non è facile, ma occorre un approccio metodico ed efficace; non possiamo permetterci di essere inefficienti, di avere un rendimento basso, dobbiamo assolutamente evitare di fare le cose sbagliate, dobbiamo evitare di intraprendere procedure complicate, dobbiamo razionalizzare tutte le attività.
Organizzare bene il tempo significa sapersi occupare anche dei necessari momenti ricreativi, perché assegnando dei tempi congrui a ogni tipo di attività che portiamo avanti, possiamo riuscire a goderci una cosa per volta, con la giusta partecipazione.