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Il dopo Soleimani: quanto rischiano gli Italiani in Iraq?

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Tutti gli occhi internazionali sono puntati sul Medio Oriente. Anche quelli dell’Italia che, dopo l’uccisione del generale iraniano Qassem Soleimani, colpito da un attacco aereo americano nei pressi dell’aeroporto di Baghdad giovedì scorso, guarda al territorio iracheno con attenzione e prudenza. Sono 900 i militari italiani presenti in Iraq nell’ambito dell’operazione Prima Parthica; se, poi, si allarga lo spettro al Medio Oriente, includendo l’Afghanistan, il Kuwait e il Libano, sotto la bandiera tricolore si riuniscono circa 3mila unità. Nello scacchiere medio-orientale, sin dagli anni Novanta, la presenza italiana è legata alle operazioni della Nato che, attraverso una rete internazionale, cerca di drenare dall’area la presenza del Daesh.

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