Gli occhi puntati alle regionali, tra sospiri e desiderio di futuro
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Domenica prossima non è il giorno dei Santi Crispino e Crispiniano (quando Enrico V sconfisse i francesi nella battaglia di Azincourt ) ma è ugualmente destinato a segnare profondamente il futuro del Paese. Una vittoria di Stefano Bonaccini, il governatore uscente in Emilia Romagna, rappresenterebbe una boccata di ossigeno per il centro sinistra e potrebbe dare avvio ad un nuovo scenario politico. Oltre alle presenze, nella coalizione (ben sei liste) che sostiene Bonaccini ci sono delle assenze significative: il M5S corre in proprio, come un pezzo di ultrasinistra. Ambedue queste formazioni sono compagni di viaggio scomodi per i partiti riformisti, mentre la convergenza di forze laiche, libertarie e progressiste, che si è raccolta intorno a Bonaccini, potrebbe costituire, in caso di vittoria, il nucleo di una nuova unità d’azione di tutti coloro che si oppongono alla deriva sovranista dei nostri giorni.