cronaca

Ivan Cottini: “Il mio sogno? Una tv in cui la diversità sia normalità”

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interris.it –

Si è discusso molto, nell’edizione appena conclusa del Festival di Sanremo, dell’eccessiva lunghezza delle serate. Grande spettacolo, mattatori importanti ma qualcosa come 24 canzoni in gara, da inserire in una scaletta di ospitate e sketch per allestire una kermesse degna dell’edizione numero 70 del Festival della canzone italiana. Niente di strano che tutte le sere, finale compresa, l’orologio segnasse le due di notte al momento della chiusura.

Ma non è stato del tutto un male visto che, proprio quando gli italiani erano attesa di conoscere il vincitore, abbondantemente superata l’una di notte, è arrivato uno dei messaggi più intensi dell’intera rassegna musicale: lo ha portato un passo di danza, un paio di minuti di esibizione, sufficienti a ridestare chi stava per cedere al sonno e chi era ancora disposto ad aprire la propria coscienza. Perché Ivan Cottini è un ragazzo speciale, che da anni combatte con il ballo – e una dose invidiabile di coraggio e determinazione – la sua battaglia contro la sclerosi multipla. Lo ha fatto danzando ad Amici, nelle sue ospitate televisive a Storie italiane e che ha colto l’occasione del palco dell’Ariston per regalare parole brevi ma dense di significato: “La diversità è bellezza“. E la sua storia lo insegna a tutti noi.

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