Caporalato: perché il tempo delle parole è finito

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Abbiamo approvato nella riunione della scorsa settimana, presso il Ministero del Lavoro, il nuovo Piano triennale contro lo sfruttamento e il caporalato in agricoltura. Va detto subito che probabilmente è sbagliato parlare di “svolta”. Troppo spesso si abusa di questa parola, usandola a sproposito per far sapere al mondo che quanto si sta facendo ha chissà cosa di rivoluzionario. Di politici che parlano continuamente di svolte, in Italia, ne abbiamo fin troppi. Però va riconosciuto che il piano rappresenta l’inizio di un percorso davvero importante. È un progetto ambizioso, messo a punto anche con il prezioso contributo delle parti sociali, per avviare un programma nazionale di prevenzione e contrasto a una piaga sociale, quella del caporalato agricolo, che ancora riguarda tra le 300 mila e le 400 mila persone.