Vigili del fuoco

Morto il decano dei vigili del fuoco astigiani: sempre in prima linea nelle emergenze

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lastampa.it –

Si usa spesso augurare a chi ci è caro e se ne va che “gli sia lieve la terra». Ma, nel caso di Fulvio Machetti, 89 anni, storico capo reparto dei vigili del fuoco astigiani morto martedì nella sua casa di Revigliasco, si potrebbe parafrasare questo motto latino con un «gli sia lieve il cielo». Forse perchè c’è chi conserva ancora alcune di quelle sue foto in bianco e nero, di puro ardimento, col lancio nel telo, dalla sommità del castello di manovra della sede dei pompieri che, all’epoca, era quella mitica del casermone di via Scarampi. Un mirabile gesto atletico che sintetizzava iconicamente il personaggio. Quel mix di generosità, altruismo e coraggio, che lo hanno portato nel corso della sua lunga e straordinaria carriera ad essere sempre in prima linea nelle emergenze: dall’alluvione dello Zuiderzee in Olanda (1953) a quella di Firenze (’66) passando per le tragedie del Vajont (’63), dell’Irpinia (’62-’80) e Belice (’68), oltre naturalmente ai vari «fronti» astigiani. Machetti è stato un esempio per generazioni di «pompieri» astigiani e non solo. E così lo ricorderanno adesso che è “tornato” al cielo. Vedovo da quasi 5 anni (l’adorata moglie Rosa era morta nell’ottobre 2015) lascia il figlio Danilo, ristoratore e contitolare de «Il Convivio» nel centro di Asti. I funerali domani mattina in forma strettamente privata

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