Morto Luis Sepúlveda, lo scrittore cileno aveva contratto il coronavirus
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OVIEDO – Addio a Luis Sepúlveda: la sua incredibile voce, sospesa tra l’America latina a cui apparteneva e l’Europa dove si era rifugiato, si è spenta in un ospedale di Oviedo. Covid-19 ha ucciso anche lui, l’ultimo dei combattenti. Aveva 70 anni.
Esule politico, guerrigliero, ecologista, viaggiatore dal passo ostinato e contrario, esordì con un racconto bollato come pornografia dal preside del suo liceo, a Santiago del Cile. “Era il ’63. Ci innamorammo tutti della nuova professoressa di storia. La signora Camacho, una pioniera della minigonna”. Un compagno di classe gli chiese di scrivere una storia su di lei. Quindici-diciotto pagine. Finirono nelle mani del preside: “Questa è pornografia”, gli disse. Provò a replicare: “Letteratura erotica”. “Pornografia – tagliò corto – ma scritta molto bene”.