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Lettera aperta degli operai GLOBAL SERVICES del Comune di Roma

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IRENE IBELLI

Buongiorno cari ministri, onorevoli, rappresentanti di questo nostro Stato, Italia amata dal mondo, desiderata da tutti, paesaggi incantevoli, posizione geografica strategica da millenni. Ma nello stesso tempo beffeggiata da tutti gli Stati Europei, massacrata nel suo interno da personaggi politici che stanno distruggendo la nostra COSTITUZIONE, la forma più democratica del mondo scritta e progettata da autorevoli costituzionalisti. Oggi nel 2020 ci troviamo a parlare di povertà, ancora non riesco a comprendere come ci siamo arrivati a tutto questo. Come sia possibile che persone dopo tanti anni di lavoro e sacrifici, arrivati anche a età avanzate, debbano perdere il lavoro e oltretutto elemosinarlo, calpestando la dignità, si la dignità non so se conoscete questa parola, forse no perché voi state tranquille sulle vostre poltrone mentre noi umili cittadini tutti i giorni ci alziamo e dobbiamo lottare per mantenerci il nostro posto di lavoro anche facendoci sfruttare e umiliare dai nostri superiori pur di portare un pasto caldo a casa e difendere i nostri nidi. In alcuni casi succede di perdere il lavoro e in quei casi la situazione si fa veramente drammatica, cominciamo a stare male, cominciamo a pensare a come andare avanti, cominciamo a pensare alla nostra famiglia e sopratutto ai nostri figli, cominciamo a essere tristi e ci sfoghiamo con le persone che amiamo, tutto questo perché!!!! Perché abbiamo perso il nostro LAVORO che ci rende importanti e sicuri di noi stessi. Ancora peggio se il LAVORO ci viene tolto senza una buona motivazione allora lì non ti dai pace. Ecco è quello che stiamo vivendo noi 4000 esclusi dall’internalizzazione per le pulizie. Oggi a casa senza nessuna retribuzione e sicurezza per il nostro futuro, nessuno che ci dedichi due parole, nessuno che ci vede(di questo siamo abituati eravamo invisibili allora e lo siamo adesso) e ci siamo nominati gli invisibili. Gli invisibili che oggi non riescono a fare la spesa, gli invisibili che oggi vanno a chiedere l’elemosina nelle chiese o vanno a mangiare alla caritas, gli invisibili che sono diventati più invisibili grazie ad un decreto che doveva essere fatto in fretta altrimenti non veniva approvato, gli invisibili ai vostri occhi e orecchie cari onorevoli senza darci la possibilità di parlare con voi, di avere un confronto ed anche una parola di conforto a tutte le PERSONE che in questo momento vivono una situazione di disagio emergenziale. Si, siamo in emergenza e voi dovete ascoltarci, vogliamo chiedere una videoconferenza con qualcuno di voi per chiarire che cosa sia successo, cosa succederà nel nostro prossimo futuro e garanzie. Si voi dovete trovare una soluzione, ce lo dovete perché noi per anni abbiamo messo a disposizione tutte le nostre forze nella scuola, oggi voi dovete ripagarci. Quindi siamo qui che aspettiamo una vostra risposta e un confronto al più presto, non abbiamo più bisogno dei sindacati per avere risposte adesso siamo noi che ci mettiamo in prima fila a chiedere un confronto. Distinti saluti BELLI IRENE.

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