Una culla che salva la vita
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“Sono le 8.15 di mattina del 19 luglio quando all’improvviso squilla il cellulare collegato alla culla termica. Ero in procinto di celebrare la Messa e ho creduto fosse uno scherzo. Immediatamente mi sono diretto nella stanza della culla e l’emozione è stata grande. Non era uno scherzo. Nella culla c’era un bambino” con la voce commossa Don Antonio Ruccia parroco della Chiesa di San Giovanni Battista, situata nel rione di Poggiofranco, in provincia di Bari, racconta ad InTerris il suo incontro con il bambino trovato nella culla termica della sua parrocchia. “Piangeva ed era agitato, l’ho preso subito in braccio per assicurarmi che stesse bene. Aveva una tutina a strisce bianche e azzurre”.
Una storia d’amore in culla
“Si chiama Luigi, è nato il 10 Luglio ed è stato allattato al seno. Mamma e papà ti ameranno per sempre”. Accanto al neonato è stato trovato un biglietto con queste parole. Un gesto d’amore in un atto di disperazione, perché lasciare un figlio non è facile. “Questo però non è un abbandono, ma una consegna” ha sottolineato Don Antonio “i genitori sanno che qui sono tutelati dal completo anonimato e che il bambino verrà curato e assistito”.