Telefono … casa
ANDREA OLIVA
Il primo problema in una casa è … la casa! Una legge dello Stato stabilisce che “i requisiti acustici di un immobile non possono essere oggetto di controversia legale fra acquirente e costruttore – venditore”; citazione testuale. Significa che, se ti hanno venduto un cubo di carta velina, dove tutti sentono tutto, di giorno e di notte, per legge ti stai zitto e te lo tieni.
Il secondo problema sono i servizi. Internet e telefono, prima di tutto. L’Europa vuole per ognuno di noi la fibra velocissima. D’altra parte, l’Italia istituzionale vuole i soldi europei, perciò finanzia la fibra velocissima, addirittura nell’ambito delle politiche di rilancio del comparto agricolo forestale. Così, nelle aziende che chiudono, i contadini si consolano col “filmetto” in alta definizione.
Non basta. Dice la teoria economica che “il consumatore deve massimizzare la propria utilità”: deve, cioè, inseguire sempre la migliore offerta, cambiando ogni tot mesi operatore di luce, gas, telefono, acqua, caffè, ecc … Così l’economia gira. Ecco perché tutti ci chiamano continuamente, proponendoci in offerta perfino una moglie nuova, se “cambiamo”.
Succede, però, che la fibra alla Speedy Gonzales richieda cavi appositi, per installare i quali è necessario fare lavori alquanto invasivi. Siccome, sapendolo prima, molti direbbero: “Allora lassa perde!”, il commerciale della ditta europeista dice e non dice. Non solo: se l’istallazione non si può fare, per evidenti carenze dell’impianto, quando lo comunichi, fanno orecchie da mercante, e ti mandano due nuovi tecnici, che ritentano in quello in cui i primi hanno già “fallito” (a capirci: hanno “fallito” nell’impossibile), perché la fortuna arride agli audaci, che ti faranno perdere un’altra mezza giornata, e tu li “manderai”, loro cacciati senza colpa … e loro andranno … “fino ad arrivare là dove nessun uomo è mai giunto prima”, come si direbbe in Star Trek … Intanto, però, il telefono non funziona.