I Vigili del fuoco di tutta la Valle ad Arnad per l’addio al caposquadra Rinaldo Challancin
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A guardarla stamattina, la bassa Valle sembrava lontana dal maltempo che l’ha funestata sabato. La Dora ha perso la furia limacciosa e torva, ritrovando il verde per cui è nota in questa stagione. Le mandrie sono tornate nei prati del fondovalle, di un verde tanto intenso da sembrare luccicante, e le nuvole si sono fatte più alte e rade. Il sole non solo fa capolino, ma staglia sulla striscia d’asfalto davanti alla chiesa di Arnad le ombre della moltitudine di persone convenute oggi, martedì 6 ottobre, per l’ultimo saluto al Vigile del fuoco volontario Rinaldo Challancin, strappato alla vita a 53 anni, mentre con la sua squadra combatteva le prime conseguenze delle intemperie, sulla statale 26 ostruita da una pianta.
Una morte che in paese – dove i “Sapeurs pompiers volontaires” rappresentano per tutti i naturali eredi di una solidarietà comunitaria iniziata oltre un secolo prima, tanto che anche il Sindaco Pierre Bonel indossa la divisa del Corpo sotto la fusciacca – è giunta nelle case come una perdita in famiglia. Lo capisci dal numero di colleghi dei distaccamenti dell’intera regione che, davanti al Municipio in cui da ieri era allestita la camera ardente per Challancin, aspettano di accompagnarlo nella sua ultima “partenza” terrena (così, in gergo tecnico, viene indicata l’uscita dalla caserma per un intervento). Lo capisci dall’assenza di un carro funebre: il feretro in legno chiaro poggia su una bandiera tricolore adagiata sul vano posteriore di un pick-up dei Vigili del fuoco, scortato da un altro autocarro dalla livrea rossa, con le corone floreali sui lati.