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Namibia, la polizia contro la protesta delle donne sui femminicidi: decine di arresti

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repubblica.it – urly.it/386_-

In omaggio a Shannon Wasserfall, la ragazza di 22 anni uccisa poco lontano da Walvis Bay ad aprile e il cui corpo è stato ritrovato solo mercoledì, sepolto tra le dune, le ragazze e le donne della Namibia hanno manifestato per tre giorni nella capitale Windhoek al grido: #SheHerName. La polizia, al terzo giorno, le ha disperse picchiando, sparando pallottole di gomma, usando idranti e arrestando 27 persone, tra cui tre giornalisti.

Attraverso i social le donne avevano lanciato anche una petizione per richiamare, una volta di più, l’attenzione sulle violenze e gli stupri nel Paese africano. Si sono organizzate e hanno fatto sì che, come ha scritto “Essence” – una rivista africana-americana – negozi e uffici rimanessero chiusi. In Namibia le cifre sono sotto gli occhi di tutti: almeno 200 denunce al mese per episodi di femminicidio e abusi. Da gennaio 2019 a giugno 2020 sono stati commessi 1604 stupri. Nel caso di Shannon di mezzo c’è pure una donna, ora arrestata, ma si stanno cercando possibili complici.

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