Pensioni, Domande online per la disapplicazione del massimale contributivo
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I chiarimenti in un documento dell’Inps. Dal 1° dicembre 2020 l’Istituto non accetterà più domande nel formato cartaceo. pensionioggi.it –
Le disposizioni si applicano, pertanto, ai magistrati ordinari, amministrativi e contabili; agli avvocati e procuratori dello stato; al personale della carriere diplomatica e prefettizia; al personale Militare e delle forze di Polizia di Stato; al personale del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco; al personale della carriera dirigenziale penitenziaria; ai professori ed i ricercatori universitari assunti con contratto a tempo indeterminato o determinato; nonchè ad altre categorie di dipendenti per il cui trattamento giuridico le norme legislative rinviano ad una delle categorie sopra richiamate.
A partire dal 1° dicembre 2020 i lavoratori che intendono chiedere la disapplicazione del massimale contributivo ai sensi dell’articolo 21 del dl n. 4/2019 convertito in legge n. 26/2019 potranno farlo esclusivamente utilizzando il canale telematico dell’Inps oppure, in alternativa, tramite un patronato o tramite il contact center dell’Inps. Lo rende noto l’Istituto di previdenza con il messaggio n. 4485/2020 pubblicato l’altro giorno
Disapplicazione del massimale
L’articolo 21 del dl n. 4/2019 ha previsto che, i lavoratori pubblici nel regime contributivo, cioè privi di contribuzione al 31.12.1995 nei confronti dei quali cui non risultano attivate forme pensionistiche complementari compartecipate dal datore di lavoro, possano optare per essere esclusi dal meccanismo del massimale contributivo. Le disposizioni si applicano, pertanto, ai magistrati ordinari, amministrativi e contabili; agli avvocati e procuratori dello stato; al personale della carriere diplomatica e prefettizia; al personale Militare e delle forze di Polizia di Stato; al personale del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco; al personale della carriera dirigenziale penitenziaria; ai professori ed i ricercatori universitari assunti con contratto a tempo indeterminato o determinato; nonchè ad altre categorie di dipendenti per il cui trattamento giuridico le norme legislative rinviano ad una delle categorie sopra richiamate.
Il personale appartenente ai predetti settori, per colmare l’assenza di forme di previdenza complementari finanziate con il contributo datoriale, può chiedere all’INPS la disapplicazione del predetto massimale contributivo con la conseguenza che l’amministrazione pubblica tratterrà, pertanto, i relativi contributi previdenziali anche sulla quota di reddito eccedente la cifra di 103.055 euro (valore dell’anno 2020). L’operazione, in pratica, consente al personale optante di raggiungere una pensione più elevata. Le domande vanno prodotte, a pena di decadenza, entro sei mesi dall’assunzione (se avvenuta dal 30.1.2019 in poi) o dalla data di splafonamento del massimale (per il personale che al 29 gennaio 2019 percepiva già una retribuzione superiore al massimale la domanda doveva essere presentata entro il 29 luglio 2019).
Domande online L’Inps comunica che dal 1° dicembre 2020 sarà possibile presentare la domanda di disapplicazione del massimale contributivo esclusivamente tramite il canale online e che, pertanto, non saranno più accettate le domande cartacee (vecchio modello “AP136”). La nuova modalità di presentazione è disponibile al seguente percorso sul sito INPS: “Prestazioni e servizi” > “Servizi” > “Richiesta disapplicazione massimale contributivo”. Al termine della procedura il richiedente dovrà consegnare, al proprio datore di lavoro, la stampa della ricevuta della domanda inviata all’INPS. In alternativa al predetto canale la domanda può essere presentata tramite un patronato oppure tramite il contact center dell’Inps.