Le foibe – Il recupero dei corpi delle vittime.
LIA ALBONICO – dal libro: Da una piccola scintilla nasce la CIVILTA’ – Dal mito ai …. mitici Vigili del Fuoco
Il Procuratore di Stato affidò il terribile compito al 41° Corpo dei Vigili del Fuoco di Pola diretti dall’ing. Gaetano Vagnati. Al comando della squadra operativa composta di cinque uomini fu chiamato il Maresciallo Arnaldo Harzaich. Della squadra faceva parte anche il Vigile del Fuoco Mario De Angelini il cui fratello Cristoforo fu uno dei primi infoibati: il suo corpo non sarà mai ritrovato.
I lavori iniziarono a ottobre e si protrassero sino a febbraio 1945. La squadra recuperò 204 corpi infoibati e altre salme di persone eliminate probabilmente in modo diverso. In totale 250 morti. Il maresciallo al termine del suo mandato produsse una documentazione che nel giugno del 1945, alla fine della seconda guerra mondiale, presentò alle autorità alleate, descrivendo foiba per foiba l’attività svolta e i riconoscimenti fatti.
Dall’inizio della sua pietosa opera nell’ottobre 1943, Arnaldo Harzarich ricevette le prime lettere minatorie, scritte in slavo e con timbri dei partigiani di Tito, nelle quali era minacciato di morte se avesse continuato il recupero nelle foibe. I partigiani slavocomunisti lo consideravano un “criminale di guerra”. La sua generosità nel recupero di poveri resti, portò le autorità italiane a cambiargli nome e identità e di lui si sa che morì nel 1973 in Lombardia.