circolari e decreti

Dl Sostegno: i nuovi contributi a fondo perduto

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PMI.it – urly.it/3bp2v

I nuovi ristori per le attività economiche danneggiate dall’emergenza Covid saranno calibrati sulla perdita di fatturato dell’intero 2020 e non seguiranno più il criterio dei codici Ateco, rilevando invece il semplice possesso della partita IVA. Sono le ultime anticipazioni sul Ristori 5, che in realtà si chiamerà decreto Sostegno, atteso in settimana. Quindi, i due requisiti rilevanti per ottenere i contributi a fondo perduto sono la partita IVA e la perdita di fatturato che, con ogni probabilità, dovrà essere pari ad almeno il 33% nel 2020 rispetto all’anno precedente.

La necessità di tempistiche adeguate viene considerata anche dal nuovo decreto Sostegno, per cui non dovrebbero essere necessari documenti complicati per ottenere i ristori. La perdita di fatturato e il possesso di requisiti potrà essere attestato con un’autocertificazione da inviare all’Agenzia delle Eentrate. Per il resto, dovrebbe essere confermato il tetto massimo di 150mila euro, e i contributi a fondo perduto sarebbe limitati alle aziende con un fatturato non superiore a 5 milioni di euro.

I decreti Ristori dell’autunno scorso, lo ricordiamo, destinavano i contributi alle attività con determinati codici Ateco (individuati in base ai paletti imposti delle provvedimenti per l’emergenza Coronavirus), e la quantificazione era calcolata in base alla perdita di fatturato di aprile 2020 sullo stesso mese del 2019 (per velocizzare i tempi eliminando la necessità di presentare nuove domande a chi aveva già ottenuto il contributo previsto dal decreto Rilancio). Il nuovo provvedimento dovrebbe rendere il processo più snello e la platea più ampia.

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