cronaca

E’ ripreso questa mattina in Corte d’Appello a Torino, il processo per i reati minori commessi dai coniugi Vincenti responsabili della strage di Quargnento

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strill.it – urly.it/3bz36

di Grazia Candido – E’ ripreso questa mattina in Corte d’Appello a Torino, il processo per i reati minori commessi dai coniugi Vincenti responsabili della strage di Quargnento dove la notte tra il 4 e 5 Novembre del 2019, persero la vita nell’esplosione di un cascinale i giovani vigili del fuoco Antonino Candido, Matteo Gastaldo e Marco Triches.

Gli imputati Gianni Vincenti e la moglie Antonella Patrucco, collegati in video con l’aula, (in primo grado, ad Alessandria, sono stati condannati a 4 anni di carcere) oggi in appello, devono rispondere di crollo, truffa all’assicurazione e lesioni aggravate. Ricordiamo che, un mese fa, nel processo parallelo dove le accuse sono legate alla morte dei tre vigili del fuoco, i coniugi Vincenti sono stati condannati a 30 anni di carcere.
Anche questa mattina, fuori dal tribunale di Torino era presente un presidio di vigili del fuoco del sindaco Usb con cartonati e striscioni per dimostrare la vicinanza alle famiglie delle vittime e al Corpo accusato di “imprudenza”.
Una parola che ha scatenato l’indignazione di un intero Paese ma anche, una ferma solidarietà verso il caposquadra Giuliano Dodero, rimasto gravemente ferito insieme al vigile del fuoco Graziano Luca Trombetta e al carabiniere Roberto Borlengo.
Secondo il giudice infatti, il caposquadra Dodero “nonostante avesse constatato che l’edificio già interessato dalla prima esplosione aveva le grate tagliate, esattamente come l’edificio ancora non esploso, e nonostante fosse stato informato (dai carabinieri) del fatto che gli immobili erano disabitati, ha dato disposizione ai membri della sua squadra di avvicinarsi e di farvi ingresso, contribuendo (in maniera, appunto, imprudente) al verificarsi dell’evento lesivo”.
I colleghi di Dodero ma anche i familiari delle tre vittime, non hanno condiviso questa teoria tant’è che dall’inizio del processo, diviso in due tronconi, hanno manifestato civilmente con sit-in dimostrando solidarietà al caposquadra e all’intera categoria dei vigili del fuoco.

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