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Cartelle fiscali, il condono va dal 2000 al 2010 e con tetto di reddito a 30mila euro

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ilsole24ore.com – urly.it/3b-7p

tralcio per le cartelle fiscali dal 2000 al 2010 compreso, e non al 2015 come nelle ipotesi precedenti, e solo nel caso in cui i debitori abbiano un reddito 2019 fino a 30mila euro. Alla fine il punto di equilibrio raggiunto fra quanto chiedevano Lega, Forza Italia ed M5S, ad allargarne lo spazio, e la resistenza esercitata fino all’ultimo di Pd e LeU pone due sostanziali paletti all’operazione. Portando via così dalla ex Equitalia un numero 16 milioni di ruoli, e non 61 milioni come era sembrato possibile in un primo momento.

Stop fino al 30 aprile alle nuove cartelle –

Fuori dal raggio d’azione dello stralcio restano le multe stradali, i pagamenti di danni erariali e i debiti per il recupero di aiuti di Stato. Nell’accordo entra poi anche una riforma a regime per i vecchi crediti, con l’obiettivo di cancellarli in via automatica dal momento in cui, passati cinque anni dall’affidamento all’agente della riscossione, potranno essere etichettati come «inesigibili» se non sono state avviate procedure esecutive o non sono stati imbarcati in definizioni agevolate. Entro la conversione del decreto, il ministro dell’Economia Daniele Franco dovrà presentare al Parlamento una relazione con i criteri guida della riforma. L’addio ai vecchi debiti ha concentrato le polemiche della vigilia, ma non è stato l’unico aspetto travagliato all’interno del capitolo della riscossione. Che contempla anche un nuovo stop fino al 30 aprile alle notifiche delle nuove cartelle, in un’attività ormai soggetta a una sorta di singhiozzo emergenziale

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