Fare la linguaccia o le pernacchie è reato?
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Tra le lingue più famose della storia c’è sicuramente quella di Albert Einstein che, nel lontano 1951, nel giorno del suo compleanno, così rispose a un fotografo che gli chiese di sorridere prima di uno scatto.
La linguaccia più famosa della storia del rock è il logo dei Rolling Stones, ispirato alla bocca di Mick Jagger: il frontman della band inglese inizia sempre con questo gesto ogni suo concerto. Ma di certo, nel Guinness dei primati, ci sono gli oltre 15 centimetri (così si dice) della lingua di Gene Simmons, bassista e cantante degli storici Kiss.
La Cassazione ha più volte chiarito che l’ingiuria – ossia l’offesa contro l’onore delle persone – si consuma non solo con le parole ma anche con i gestacci e le smorfie.
“Mandare a quel paese” una persona con la storica “bracciata” che Alberto Sordi ironicamente ripeteva nei propri film è vietato dalla legge. Il rispetto infatti si deve manifestare a 360 gradi.
Bisogna sempre rapportarsi al contesto socio culturale in cui il gesto viene eseguito. Pertanto, il segno delle corna con le mani, in direzione di una persona per additarla come “cornuto”, ha una valenza offensiva e, quindi, è illegale. Ma non altrettanto quando è rivolto all’arbitro di una partita di calcio, perché il significato diventa metaforico e non più rivolto a offenderne la reputazione.
Abbiamo detto che il dito medio, le corna, lo sputo, la bracciata e gli altri gestacci che il folklore popolare conosce integrano l’ingiuria. Ma cosa si rischia a livello legale? Fino a qualche anno fa, l’ingiuria costituiva un reato. Pertanto, il colpevole poteva essere querelato e, perciò, condannato penalmente. Oltre a ciò, la vittima poteva costituirsi parte civile nel processo penale e chiedere il risarcimento.