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La rubrica della sicurezza – Gli estintori

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ROBERTO TAGLIAFERRI – PIM ANTINCENDI

Gli estintori  si diversificano per tipo e qualità di estinguente e sono caratterizzati da diverse taglie dimensionali. Quelli portatili variano da un contenuto minimo di 500 grammi di estinguente a 10 Kg. Per maggiori prestazioni vengono realizzate apparecchiature, poste su ruote, capaci di 25, 50 e 100 Kg. La teoria insegna e la pratica conferma che lo spegnimento dell’incendio è proporzionale soprattutto alla

potenza di intervento. Una “secchiata” d’acqua riesce a fermare la combustione di un braciere più che 200
litri versati goccia a goccia. L’azione di un estintore di grande potenzialità si rivela pertanto molto più efficace di molteplici piccoli interventi di portatili incapaci di

portare a termine in modo completo e decisivo l’estinzione del focolaio.
Gli ESTINTORI A POLVERE sono tra i presidi più diffusi. Trovano largo impiego per la versalità a contrastare diverse tipologie di
incendio. Al termine dell’utilizzo occorre prestare attenzione a non inalare le polveri ed areare i locali.
Gli ESTINTORI AD ANIDRIDE CARBONICA (CO2) trovano maggior impiego per fuochi di apparecchi sotto tensione, ma sono anche idonei al
contrasto di più tipologie di incendio e non lasciano residui nell’ambiente.
Ci sono poi gli ESTINTORI IDRICI, A SCHIUMA ed a IDROCARBURI ALOGENATI che sono meno diffusi e trovano impiego in ambiti più specifici.

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