Maurizio Liberati – la memoria di chi ha lavorato con lui – le foto delle esequie
LUIGI PISTOIA – EX CAPO REPARTO DEI VIGILI DEL FUOCO
Quando nel settembre del 2010, conoscendo i miei vincoli di amicizia con l’Ing.Alfio Pini, mi chiese di facilitare la visita del Capo del Corpo al Comando di Frosinone, compresi subito che il Comandante Maurizio Liberati non era solo il Comandante ma un uomo straordinariamente sensibile e scevro di ”pennacchi” che non servono quando si vuole raggiungere l’obiettivo.
Infatti, anche se, con il mio modesto appoggio concretizzammo la visita che il Capo fu ben felice di consolidare.
Tralascio, anche, che volle fermamente presentare presso il comando di Frosinone il mio libro ”1959” un giorno di ottobre…….
Dopo un po’ di tempo fu trasferito a Latina, con l’incarico di Comandante per sostituire un ”gigante”, Cristina D’Angelo, che aveva inciso profondamente in tutte le attivita’ che riguardavano la sicurezza della citta’.
Ma Maurizio Liberati non tardo’ molto a ricalcarne le orme imponendo la sua grande professionalita’ ed umanita’ che colpi’ favorevolmente il Prefetto Faloni ed il Capo del Corpo Giomi.
Con il suo incitamento ed il suo sostegno ci ha consentito di realizzare uno straordinario convegno, presso il Vescovado di Latina, sulle tragedie delle Torri Gemelle di New York e via ventotene a Roma, un convegno sulla sicurezza negli alti fabbricati, uno strepitoso concerto con la Banda Musicale Comunale della citta’ di Villa Santo Stefano (FR) per raccolta fondi in favore della citta’ terremotata di Amatrice.
Tutto questo ma, lui e’ stato di piu’, e’ nei miei ricordi come il suo straordinario afflato con il personale del Comando di Latina che lo saluto’ commosso quando lascio’ il Comando nelle enormi capacita’ di un altro ”gigante” del Corpo Nazionale il Dott.Ing.Clara Modesto.
Questo, era in breve sintesi, l’Ing.Maurizio Liberati per il quale mi sento veramente di affermare che il Corpo Nazionale e’ particolarmente orgoglioso di riconoscere di avere avuto nelle sue fila un uomo come lui che con rara dignita’ ha saputo interpretare il Servizio d’Istituto ed il modo di assolverlo.