Comunicare amore – Senza comunicazione non si può amare nè essere amati – Comunicando ci si ri-conosce e ci si apprezza reciprocamente… chi non sa comunicare ha difficoltà anche nell’amare e nell’essere amato/a, nel comprendere e nell’essere compreso/a.
MASSIMO MARZI
La comunicazione sentimentale, alimenta e sostiene l’amore, proietta la coppia verso una progressiva e coinvolgente “COMUNIONE COMPLETA”. Si comunica con le parole (verbale)- con toni, timbrica e volume (paraverbale)- con gesti e movimenti (non verbale)- attraverso codifiche culturali raffinate e sottili, come suggerisce e insegna la prossemica (semiologia spazi/distanze interpersonali); la comunicazione può essere orale, scritta, ascoltata o letta o anche percepita con altri sensi, con l’istinto e con l’intuizione.
Per mettere in comune l’amore, occorre logica e sentimento, bisogna avere una buona ed efficiente rice-trasmittente, capace di concepire ed interpretare emozioni, comporre e decodificare i diversi messaggi tenendo conto delle convenzioni linguistiche/culturali e di aggregazioni logiche condivisibili.
Per godere delle delizie dell’amore, occorre che entrambi i partner abbiano raggiunto adeguati livelli di consapevolezza, amorevoli e tolleranti capacità comunicative; come dice Massimo Recalcati, per amare a lungo dovremmo riuscire a vedere il/la nostro/a partner sempre rinnovato/a e un po’ misterioso/a, come ci accade quando siamo sedotti da un libro affascinante; desideriamo rileggerlo ripetutamente, poichè ogni volta le sue pagine ci possono inebriare e stupire attraverso rinnovate scoperte!
Assistiamo nella realtà ad un’ampia varietà di situazioni relazionali, fatte di solide intese ma anche di dolorosi conflitti; purtroppo non sempre i rapporti di coppia sono rose e fiori, come sintetizzato nella tabella seguente.
Teniamoci lontani dalla zona rossa (dell’odio che può insidiare l’amore)… nell’intimità bisogna aprirsi alla con-versazione profonda in cui l’IO sconfina nel NOI, consentendo un magico passaggio dalla comunicazione sentimentale ad una più estesa e coinvolgente COMUNIONE COMPLETA.
Le parole possono addolcire e deliziare, ma anche ferire a morte un rapporto, lasciando cicatrici emotive difficilmente rimarginabili.
Quando ci rivolgiamo al/alla partner, dobbiamo pensare attentamente alle conseguenze delle parole scambiate, capire se parliamo con SENTIMENTO o RI-SENTIMENTO, occorre lasciarci guidare dal cuore ma anche dal cervello; serve sempre buon senso, buona regola ispirarsi al motto ”facciamo l’amore non la guerra”.
La Bibbia afferma:
Una mente saggia rende prudente la bocca – e sulle sue labbra aumenta la dottrina. – Favo di miele sono le parole gentili, dolcezza per l’anima e refrigerio per il corpo – Proverbi 16,23-24
Nel vocabolario ci sono tutte le parole necessarie per far capire agli altri le nostre opinioni, intenzioni e convinzioni, comunichiamo sempre educatamente, possibilmente con stile e senza volgarità.
Dunque nei rapporti interpersonali, andiamo incontro agli altri evitando lo scontro, non serve l’urlo distruttivo e inaccettabile della violenza… per i veri comunicatori dell’amore, è obbligatorio il delicato e convincente sussurro poetico all’orecchio. Per ogni parola del cuore in più che pronuncerete, sicuramente un amore più lungo vi godrete.