Vigili del fuoco

A colloquio con GIOACCHINO GIOMI, ex Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. – presidente onorario dell’ASS. Naz. Vigili del Fuoco

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FUNAIOLI ALESSIO Strategie e Tecniche della comunicazione – Università degli studi di Siena

– Cosa conosce dei Vigili del Fuoco della Valdelsa, quali sono state le sue esperienze professionali e in che modo suo padre, l’ingegner Alessandro Giomi, ha creato la Protezione Civile?

“Pur essendo originario di San Gimignano, dei Vigili del Fuoco della Valdelsa senese conosco ben poco perché la mia attività da funzionario dei Vigili del Fuoco nasce a Firenze nel 1980. Non avevo una responsabilità diretta sulla Valdelsa senese ma solamente sul Distaccamento di Petrazzi situato nella Valdelsa fiorentina.

Ricordo però che da bambino andavo insieme a mio padre a visitare il Distaccamento dei Vigili del Fuoco di San Gimignano adiacente alla Stazione dei Carabinieri. Del Distaccamento di Poggibonsi, per quello che ricordo, a suo tempo si occupò mio padre perché era una sede estremamente spartana e situata nel centro della Città. Successivamente fu individuata l’attuale area prospiciente l’ospedale e

fu realizzato un nuovo Distaccamento che rispettasse gli standard in base alla classificazione attribuita.

La mia attività lavorativa si è svolta prevalentemente tra Roma e l’Umbria con vari passaggi tra i quali Prato dove ho ricoperto l’incarico di primo Comandante quando è stata istituita la nuova Provincia e conseguentemente il nuovo Comando Provinciale. Successivamente sono stato a Roma al Ministero e al Dipartimento dei Vigili del Fuoco dove ho rivestito vari ruoli in prevenzione incendi, nel laboratorio

di chimica del Centro Studi ed Esperienze, come Vice Direttore centrale per la prevenzione sicurezza tecnica e Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco di Roma. Successivamente, quando sono stato nominato Dirigente Generale, sono andato a fare il Comandante in Umbria per quattro anni. Nel 2014, al termine di questa esperienza, sono stato nominato Capo del Corpo fino al 2018.

Per quanto  riguarda Siena, non ho mai avuto diretta responsabilità del Comando provinciale anche se poi, durante il periodo nel quale ho diretto il Corpo Nazionale, effettivamente ho sempre cercato di dare una mano al Comandante ingegner Zappia  e al Comandante ingegner Nassi, che tuttora ricopre il ruolo. Ho quindi cercato di contribuire al perfetto funzionamento del Comando Provinciale.

Visto che c’era la volontà da parte del personale del Distaccamento di Poggibonsi nell’intestare il

Distaccamento alla memoria di mio padre mi sono prodigato affinché arrivassero i  fondi per la ristrutturazione dello stabile e per la realizzazione del museo interattivo, sempre intitolato alla memoria di mio padre, nato con lo scopo di fornire le informazioni alla popolazione su questioni che attengono la difesa dai terremoti, non perché questo sia un territorio particolarmente soggetto a eventi sismici ma per evidenziare le informazioni tecnico-scientifiche necessarie alla tutela della popolazione. In questo c’è un nesso con mio padre: nel 1976, Alessandro Giomi, allora Ispettore Generale del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, intervenne nel coordinamento dei soccorsi per il grave terremoto in Friuli e vi rimase per un anno insieme all’Onorevole Zamberletti che, all’epoca sottosegretario al Ministero dell’Interno con delega ai Vigili del Fuoco, fu nominato dal governo Commissario Straordinario per la ricostruzione.

Mio padre, come braccio destro di Zamberletti, fu nominato Vice Commissario Straordinario. In quel periodo si consolidarono gli intendimenti, i pensieri e il modo di organizzare la moderna Protezione Civile. Questo avviene con il terremoto del 1976 e successivamente nel 1980 con l’altro forte terremoto in Irpinia e in Basilicata. Il 1976 e il 1980 furono quindi i momenti topici in cui si andarono a creare le basi dell’attuale Protezione Civile.

Nel 1980 mio padre avrebbe dovuto essere nominato Capo Dipartimento dei Vigili del Fuoco ma questo non andò in porto perché nell’ultimo Consiglio dei Ministri del 1980 fu nominato Prefetto di prima classe. Quindi mio padre uscì dai Vigili del Fuoco, seguì l’Onorevole Zamberletti e insieme, nel 1982, istituirono il Dipartimento di Protezione Civile. Organizzarono un ufficio straordinario con sede in un’ala del Viminale che precedentemente era usata come sede della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Attualmente la sede del Dipartimento della Protezione Civile è in Via Ulpiano. La Protezione Civile dal 1980 in poi ebbe alterne vicende: ci fu inizialmente un sottosegretario con delega alla Protezione Civile, un sottosegretario presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri fino a farlo assurgere al Ministero della Protezione Civile. Grazie alla forte amicizia e stima reciproca fra l’Onorevole

L’ingegner Alessandro Giomi e il Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa sono le prime due persone nominate Prefetti anche se non avevano fatto carriera in Prefettura.

Più volte è nominato Zamberletti, poi ne seguono altri. Alessandro Giomi, in queste occasioni, ricoprì l’incarico di Capo di Gabinetto dei Ministri della Protezione Civile.

Zamberletti e mio padre, quando quest’ultimo andò in pensione, continuò a occuparsene in qualità di esperto. Poi la Protezione Civile venne ulteriormente riorganizzata fino all’attuale configurazione, ovvero un Dipartimento che dipende direttamente dal Presidente del Consiglio dei Ministri con una precisa struttura gerarchica. Gli attuali uffici sono in parte in Via Ulpiano, altri in una sede sulla Via Salaria.”

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