“Noi siamo fatti della stessa stoffa di cui sono fatti i sogni e la nostra piccola vita è cinta di sonno”
NUNZIA FASANO
Questo frammento, preso dalla Tempesta di Shakespeare, ci conduce nel territorio dove accade la trama di significati: il sonno. Quando si ha un problema con il sonno lo si ha anche, chiaramente, con i sogni. Spesso, nei primi incontri terapeutici, quando si stabiliscono e chiariscono le regole per la relazione terapeutica funzionale, l’aspetto più verbalizzato, nel mio chiedere di annotare la mattina i propri sogni, è il rispondere di non ricordarli o di non sognare. Quando, invece, si inizia a dare attenzione alla cura del sonno e al desiderio che questo possa essere ricordato, l’attenzione produce con la pazienza, l’arrivo del ricordarli sempre più nitidi, migliorando anche i ritmi sonno-veglia. Cosa voglio dire? Che ristabilendo il ritmo del dormire si arricchiscono anche i sogni stessi, che apportano contenuti onirici.
Quindi, sognare di dormire o non riuscire a chiudere gli occhi, avere immagini affannose dove si cerca un luogo, che non si raggiunge, ci porta a chiederci cosa non mi permette di dormire, cosa nella mia vita diurna non faccio, che poi mi impedisce il sonno? Domande utili a ristabilire un ritmo di danza tra la nostra personalità diurna e quella notturna.
Nunzia Fasano psicologa, specializzata nell’ interpretazione dei sogni tel 347 6611972