Attualità

Tra storie segrete ed ufficiali, una vergognosa storia di guerra. Il peso dell’Ucraina nell’attuale geopolitica

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GIUSEPPE ROTUNDO

Pensavamo ad una primavera di rinascita dopo due anni in apnea ma l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia di Vladimir Putin ha riesumato lo spettro della guerra nel cuore d’Europa e rispedito il mondo nel ‘900. Il secolo delle grandi guerre e dei blocchi contrapposti che ne seguirono, America contro URSS, fino allo smembramento dell’impero sovietico, mai digerito dall’attuale Zar, il quale dopo minacce e prove muscolari,  è passato ad una azione militare che comprometterà il corso pacifico dei nostri anni futuri. 

I motivi di questa aggressione sono risalenti nel tempo e riguardano più strettamente la geopolitica. L’Ucraina è terra di ponte tra le aspirazioni di ricostruzione della grande Madre Russia da parte di Putin, che non tollera la presenza della Nato sotto i suoi confini, e gli Stati del Patto Atlantico che non vogliono un allargamento di Putin ad Occidente. Ma l’Ucraina è anche un Paese lacerato da anni al suo interno, tra le spinte europeiste di chi sente la Russia come un vicino soffocante, e l’anima ortodossa e russofona dei separatisti nelle regioni sud orientali. Motivi del conflitto risalenti nel tempo si diceva ma effetti economici nell’immediato presente. L’America e l’Europa si sono compattate in una reazione di condanna dell’aggressione sovietica ad un paese libero e democratico e hanno scelto la strada delle sanzioni economiche. Così come reazioni mai sperimentate minaccia di mettere in campo Putin contro chiunque provi a sbarrare il passo alle sue manovre. I mercati in sofferenza e i prezzi già alle stelle per l’inflazione rischiano di polverizzare in poche settimane le speranze di una ripresa economica fatta di scelte già dolorose. L’aumento dei prezzi delle materie prime, gas e petrolio su tutti, colpisce in controtempo Paesi in pieno dibattito sulla propria non autosufficienza energetica. Mentre le notti insonni di Kiev tornano a rischiararsi con la luce macabra delle esplosioni e le colonne di fumo si alzano alte in cielo facendo da cornice alle fughe repentine di cittadini che presto si trasformeranno in profughi, i protagonisti di questa ennesima tragedia tentano di accreditare ognuno la propria versione della storia.

Una storia complessa fatta di ragioni militari, velleità geopolitiche, minacce economiche. Cosa prevarrà non è dato saperlo. Ma come scriveva Balzac ne “Le illusioni perdute”: “esistono sempre due storie: la storia ufficiale, menzognera, quella che si insegna, la storia “ad usum delphini”; e la storia segreta, nella quale si trovano le vere cause degli avvenimenti, una storia vergognosa”

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