Attualità

Il ricordo più grosso, è tutto in questo nome: Lucio Dalla!

Spread the love
ACCADDE OGGI – MICHELA LUDOVICI

BREVE INTRO: 4 Marzo del ’43, un titolo, un dato di fatto. 79 anni fa veniva al mondo un talento irripetibile, quel bambino prodigio divenuto portavoce di uno stile unico nel suo genere.

Era in grado di cantare, suonare, parlare, comunicare. Tutto contemporaneamente, tutto in un armonico equilibrio di sensazioni. Il suo nome vive indelebilmente inciso nella storia della musica ed è quello di Lucio Dalla.

Rappresenta l’élite dei cantautori italiani, è uno dei due Lucio ad aver preso per mano l’arte del saper fare musica, laddove la musica si intreccia con la poesia, con il cinema, con la pittura.

Ironia della sorte: nasceva oggi, in quel celebre 4 Marzo del ’43 raccontato in uno dei suoi successi più grandi, poi moriva sempre di marzo, esattamente dieci anni fa. Un anno, questo, in cui sembra quindi più che doveroso parlare di lui.

Chi era Lucio Dalla? Un bambino prodigio che alle elementari imparava a scrivere e all’uscita da scuola apprendeva l’uso della fisarmonica e del clarinetto, oppure recitava a teatro.

Fu la stella polare della musica italiana, Lucio Dalla: la passione per il jazz determinò il suo primo stadio da professionista, durante il quale suonò con un colosso della musica quale Chet Baker. Un periodo, quello del suo decollo, nel corso del quale partecipò inoltre a degli spot pubblicitari ed esordì al cinema come attore – da non dimenticare, I sovversivi dei fratelli Taviani. –

Noi lo avremmo amato comunque alla follia, tuttavia quegli anni furono accompagnati da un insuccesso di base. Ciò lo condusse a cambiare genere, indirizzandolo sempre di più verso la musica leggera con cui trasse le prime visibili soddisfazioni. Era infatti l’inizio degli anni Settanta, quando con 4 marzo 1943 arrivata terza al Festival di Sanremo 1971 e Piazza grande, Lucio Dalla entrava di diritto nella cerchia dei grandi classici della musica italiana. Quei classici che grandi e piccini continuano a cantare ancora oggi.

Con l’album Come è profondo il mare venne altresì investito della nomina di cantautore a tutti gli effetti: ciò che colpisce al cuore chi ha la sottile capacità di percepirlo, è il testo e la profondità di spessore che esso contiene. Il suo più grande talento è stato forse quello di aver saputo costruire dei mondi fatti di parole assemblate come un puzzle, parole ch’erano già musica di per sé. Ha costruito puzzle di parole per sé e per altri grandi artisti, alcuni scoperti proprio da lui, come Luca Carboni, Samuele Bersani e gli Stadio.

Di riconoscimenti ufficiali ne ha ricevuti tanti: la Targa Tenco per il brano Caruso, due David di Donatello, tre Nastri d’argento, la laurea honoris causa in Discipline delle arti, della musica e dello spettacolo presso l’Università di Bologna.

Marzo ha segnato la sua vita, è vero: noi vogliamo ricordarne la nascita, piuttosto che la scomparsa.

Perché di Lucio Dalla ce n’è stato soltanto uno e non ne nascerà mai più un altro uguale. E perché le stelle di mare non muoiono mai!

Accadde oggi: Lucio Dalla ha lasciato ai posteri il ricordo della sua nascita con una delle sue più celebri canzoni-poesie. Impossibile dimenticare la nascita di uno dei più sensibili e versatili talenti della musica italiana. Un uomo di spessore, un artista a tutto tondo apparso 79 anni fa e scomparso dieci anni fa nello stesso mese di Marzo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *