Non il semaforo a comando non è un’invenzione proprio nuova
DI LIA ALBONICO – DAL LIBRO” ANCORA INEDITO:
Da una piccola scintilla nasce la CIVILTA’ Dal mito ai …. mitici Vigili del Fuoco
Checchè se ne dica, L’inventore dei semafori fu un vigile del fuoco italiano.
Il vice comandante dei vigili del Fuoco, l’ing. Filippo Ugolini, ideatore del tassametro nei taxi, propose per le strade di Roma la segnaletica automatica utilizzata dalle ferrovie.
A fine settembre 1929 fu fatta la prova su strada di semaforizzazione con l’apparecchio messo a punto a sue spese, ma un tamponamento rimise tutto in discussione per il troppo repentino passaggio dal verde al rosso.
Fu inserito un segnalatore acustico al cambio dal rosso al verde, ma il continuo scampanellio non fu assolutamente apprezzato. La suoneria fu abolita, ma gli automobilisti prima di ripartire, dovevano suonare obbligatoriamente la tromba.
Altri tentativi furono fatti finché l’11 gennaio 1934 il semaforo di largo Goldoni venne sostituito da un apparecchio “a tempi rivelati”, un vero successo: il passaggio dal rosso al verde e viceversa era segnalato dal progressivo spegnersi di una fila di lampadine. Sul finire del 1934 la commissione traffico decise l’inserimento di altri quindici semafori dislocati in alcuni importanti incroci.
Una serie di semafori automatici, a ciclo progressivo flessibile, in via Nazionale, consentì un flusso continuo da piazza Esedra a Piazza Venezia.
All’Ugolini fu dato un attestato di benemerenza e un premio di duemila lire, prelevate dal fondo speciale per lo studio dei problemi della circolazione.