Camporosso, campagna d’odio sui social contro il pompiere morto per salvare il loro padre: due fratelli condannati dal giudice di Imperia
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Sono stati condannati a un anno e due mesi di carcere, pena sospesa,così come come aveva richiesto l’accusa, i fratelli Mauro e Roberto Zantedeschi, rispettivamente di 57 e 56 anni originari di Bordighera e Camporosso, ritenuti responsabili dal giudice monocratico di Imperia, Marta Maria Bossi, del reato di diffamazione anche attraverso l’uso dei social media.
Il processo è scaturito dalla denuncia presentata da Angelo Bernardinello, figlio di Roberto, il vigile del fuoco che perse la vita nel tentativo di salvare il padre dei due imputati, l’imprenditore Vittorio Zantedeschi. Entrambi morirono il 5 aprile del 1992 a causa della piena del torrente Nervia a Camporosso dove si stava svolgendo una gara di pesca sportiva. Zantedeschi, con altri due pescatori, si trovava su un isolotto, che la piena del corso d’acqua aveva cominciato a ricoprire pericolosamente, al punto da impedire ai tre di fare ritorno verso la riva. Sul posto si recarono i vigili del fuoco che tentarono un disperato tentativo di soccorso e solo due pescatori riuscirono ad essere salvati.
Bernardinello Rizziero venne insignito della medaglia d’oro al valor civile dal presidente della Repubblica nel 1992. Nel 2017 Angelo Bernardinello, figlio di Roberto, si è rivolto alla magistratura denunciando i due fratelli per i contenuti pubblicati su un canale YouTube e sulla pagina Facebook del chiamata ‘La Honte’ – ossia ‘La vergogna’ – riconducibile ai due imputati. Angelo Bernardinello perse suo padre quando aveva solo 4 anni e ha sporto denuncia affinchè venga intrapreso il giusto rispetto per la memoria del defunto padre. Su questa pagina social sarebbero infatti, riportati ben 80 scritti dal contenuto – oggi riconosciuto dal giudice – diffamatorio.