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L’Onu è a conoscenza della di vendita bambini e organi umani in Afghanistan

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La fame è sempre stata un’arma da guerra e per sfamarsi si fa di tutto, anche ricorrendo a misure estreme dettate dalla disperazione. È un quadro drammatico quello riportato dalle  Nazioni Unite che sono a conoscenza di casi di vendita di bambini e organi umani in Afghanistan. Lo ha dichiarato all’agenzia di stampa Ria Novosti il vice rappresentante speciale delle Nazioni Unite, Ramiz Alakbarov.”Abbiamo visto già l’anno scorso – racconta- che le persone ricorrevano a metodi estremi per affrontare questa situazione”, sottolineando che circa 19-20 milioni di persone in Afghanistan hanno bisogno ogni giorno di assistenza umanitaria. “Diciannove milioni di persone continuano a essere denutrite; 6,6 sono prossime alla fame. Si tratta, spiega, Ramiz Alakbarov, di una cifra molto alta. Nel Paese nel suo complesso, circa 25 milioni di persone vivono in condizioni di povertà. E questo è più che nel 2016, allora erano 20 milioni”.

Alakbarov ha osservato che, secondo i dati dell’Onu, due terzi dei guadagni dell’Afghanistan sono spesi per il cibo, il che si aggiunge alla difficoltà generale della situazione. “In questa situazione,  aggiunge- la popolazione non ha riserve, le risorse di resistenza interna a shock e sconvolgimenti si sono esaurite. Pertanto diciamo che la situazione è molto difficile”, ha aggiunto. (rainews.it)

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