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Gli impegni che aspettano il nuovo governo

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La legislatura che ora si apre impegnerà il Parlamento ed il governo ben più di quanto solitamente avviene all’inizio dell’attività di Camera dei deputati e Senato nella nuova composizione che risulta dalle elezioni. I due rami del Parlamento, oltre a comporre i loro organi interni, a partire dalla Presidenza, dovranno assicurare la funzionalità delle commissioni, nelle quali si svolge gran parte del loro lavoro, e rivedere  i rispettivi regolamenti, tenendo conto della riduzione del numero dei parlamentari.

L’impegno immediato e politicamente più significativo del governo è la predisposizione della legge di bilancio, la cui sintesi dovrebbe essere presentata alla Commissione europea entro il 15 ottobre. È evidente che questo termine non potrà essere rispettato, giacché  spetterà al nuovo governo, ed alla maggioranza che lo esprime, compiere le scelte politiche di fondo e le manovre finanziarie che trovano espressione nella legge di bilancio. Il governo Draghi si limita presentare, come previsto entro il mese di settembre, la Nota di aggiornamento del documento economico finanziario (Nadef), che indica la proiezione sui conti pubblici degli effetti delle leggi vigenti. Entro il 20 ottobre il nuovo governo, nella più ottimistica delle previsioni appena insediato, dovrebbe presentare al Parlamento il disegno di legge di bilancio. È evidente che anche questo termine non può essere rispettato ed è ammessa, anche dalle istituzioni europee, una tolleranza in situazioni particolari come questa. Rimane ferma l’esigenza che il Parlamento approvi la legge di bilancio entro il 31 dicembre, per evitare l’esercizio provvisorio, che darebbe un segnale negativo per il buon andamento delle istituzioni. (intgerris.it)

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