cronaca

Quei disastri “naturali” che sarebbe stato possibile evitare

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La sera del 9 ottobre 1963, una frana dal monte Toc causò l’esondazione del bacino idroelettrico artificiale del torrente Vajont, al confine tra Friuli e Veneto. L’acqua superò la diga, inondando e distruggendo molte delle case a fondovalle. Interi comuni vennero spazzati via o sommersi dall’acqua. Molte persone, colte nel sonno, persero la vita. Alla fine i morti furono oltre 1.900 (tra cui 487 bambini e adolescenti con meno di 15 anni). Seguirono accesi dibattiti, processi (come sempre accompagnati da copiose quanto inutili campagne mediatiche). Alla fine, emersero pesanti responsabilità dei progettisti e dei dirigenti dell’ente gestore dell’opera che non avevano tenuto conto della non idoneità dei versanti del bacino idrico. A peggiorare la situazione il fatto che, nel corso degli anni, pur essendo a conoscenza della pericolosità dell’opera, poco era stato fatto per evitare il disastro.(interris.it)

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