La seduzione: croce e delizia dell’anima mia
Le scarpe con il tacco alto sono simbolo di femminilità e richiamo immediato alla seduzione che una donna esercita nei confronti del “maschio”. Siamo noi uomini che abbiamo costruito, per noi stessi, un’immagine di “femmina” che deve rientrare in uno schema ben definito e in una tipologia precisa se “vuole godere della nostra attenzione”. Nel “pensiero” maschile, per non dire maschilista, la donna “vamp” con i tacchi alti e che indossa una lingerie provocante rappresenta il “top” dei desideri che vanno coltivati e incrementati: si preferisce non accorgersi della donna sensibile e intelligente, poiché tale “Donna” mette in seria difficoltà il primato del maschio o del “primate”.
Per le donne, il tacco non è mai stato semplice da portare e non è certo una comodità del vestire. Si può ben dire che il tacco alto sia una delizia e una croce: slanciando la gamba e la persona è, senza ombra di dubbio, attraente. Allo stesso tempo, il fascino della bellezza è il maggior nemico della donna che spesso viene trasformata in oggetto del desiderio: così il rapporto che dovrebbe essere basato sull’uguaglianza e sul dialogo scompare, lasciando il posto ai più bassi istinti del “maschio”. L’uomo diventa e viene percepito quale minaccia dalla donna che ha la propria dignità e che, giustamente, non vuole arrivare a compromessi per infine sottomettersi. Il tacco muta allora il suo aspetto in una croce e porta il grave peso della Via Crucis, la seduzione, che avrebbe potuto essere elegante, diviene una prepotente maledizione e si tenta di fuggire, in qualsiasi modo, dal martirio della carne e dell’anima. Per me, la migliore seduzione è la “Donna”a piedi nudi che mi guarda dritto negli occhi alla ricerca del mio cuore e dei miei pensieri.