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Condannati e indagati nel nuovo Parlamento: 40 eletti, tra deputati e senatori, hanno ancora pendenze con la giustizia

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Il partito dei condannati, imputati e indagati ha eletto 40 parlamentari e raccolto oltre 2 milioni di voti. È trasversale, ma molto spostato a destra, visto che ben 26 esponenti appartengono alla coalizione guidata da Giorgia Meloni. Che però almeno in questa sfida non vince: a precederla c’è la Lega di Matteo Salvini.

Attenzione però: si tratta di dati parziali, perché sono stati considerati solo i risultati dell’uninominale. Altri ancora potrebbero entrare per effetto dello “scorrimento” delle liste, quando gli eletti che si erano candidati in più collegi indicheranno il proprio, consento ai primi non eletti di subentrare. In ogni caso una prima fotografia è già possibile.

Prima della chiusura della campagna elettorale il Fatto ha pubblicato un censimento dei candidati di tutti i partiti alle prese con problemi giudiziari, fossero indagini a carico, processi in corso o condanne passate in giudicato, dividendoli partito per partito: ne saltarono fuori ben 101, come nella famosa carica. Le urne si sono chiuse domenica e due giorni dopo è possibile indicare quelli che la carica l’hanno avuta davvero, conquistando un seggio nella XIXesima legislatura. La sovrapposizione dei due elenchi dice che le nuove camere avranno 25 deputati e 15 senatori finiti nelle grane per spese pazze, accuse di falso, corruzione, peculato, riciclaggio e via dicendo. Eccoli.

ILFATTOQUOTIDIANO.IT

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