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Reintegro medici no vax, rivolta nelle Regioni. Bassetti: “Governo inopportuno”

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Sta facendo parecchio discutere la decisione del governo di reintegrare medici e infermieri che si erano rifiutati di vaccinarsi contro il Covid 19. In molte Regioni, cui fanno capo le aziende sanitarie, cìè una vera e propria rivolta contro il decreto. Chi si è speso in prima linea nel periodo peggiore della pandemia si sente preso in giro.

A essere reintegrati in servizio non saranno solo i medici. Sono 2.600 gli infermieri italiani sospesi perché non vaccinati contro Covid-19 e che ora tornano a lavoro in base alla scadenza anticipata dell’obbligo vaccinale per i sanitari. In servizio stanno per tornare anche “1.194 farmacisti, pari a circa l’1% del totale dei 100mila iscritti all’Albo, che al 29 ottobre risultavano sospesi per inadempimento dell’obbligo vaccinale.

“Saranno le singole direzioni sanitarie” a decidere “valutando il posto migliore dove i medici reintegrati potranno andare a lavorare”. Lo chiarisce il ministro della Salute Orazio Schillaci, in una video-intervista al Corriere della Sera replicando alle polemiche “su quello che questi medici andranno a fare”. Insomma non è detto che chi prestava lavoro in oncologia o in una Rsa rientri negli stessi ranghi di prima mettendo a rischio i pazienti più fragili.

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