Tutto quello che non torna nella nuova norma su rave e raduni
La nuova norma sui raduni, non solo rave party, solleva molti dubbi per l’imprecisione definitoria e l’eccessiva discrezionalità demandata all’autorità pubblica che dovrà applicarla.
La vaghezza della disposizione fa sì che la fattispecie di reato sia suscettibile di essere riempita a seconda del contesto e della sensibilità di chi la applica. In questi casi la discrezionalità rischia di tradursi in arbitrio.
Una serie di disposizioni già consentiva l’intervento in caso di rave party, e non solo. Il fatto che in passato esse non siano state usate è un buon motivo per emanarne altre, che si sovrappongono a quelle precedenti, creando confusione, cioè l’opposto della semplificazione promessa da Meloni?
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