Confindustria, sindacati, Banca d’Italia: la manovra finanziaria del governo Meloni criticata da tutti
La manovra del governo di Giorgia Meloni sta riscuotendo da più parti, anche tra di loro conflittuali, critiche ai provvedimenti.
Confindustria, per esempio, accusa il governo di mancanza di visione. I soldi destinati al tessuto produttivo, ha avvertito Bonomi in audizione a Montecitorio, sono stati invece destinati a pensioni e flat tax per gli autonomi, nonostante le prospettive di rallentamento che si affacciano sulla crescita italiana, e non solo, nel 2023. Anche il tema dei pagamenti elettronici, secondo il presidente di Confindustria, non è affatto prioritario, nonostante aggiunga che si tratta di una discussione necessaria e contenuta anche nel PNRR. D’altronde il nostro paese è tra i fanalini di coda in materia di pagamenti elettronici.
A concordare con il presidente di Confindustria è, paradossalmente, il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte, che nel corso di questi anni ha cercato di spostare più a sinistra il Movimento 5 stelle sfruttando anche la crisi del Partito Democratico nel rappresentare i ceti meno abbienti. Anche secondo Conte si avverte una mancanza di visione nella prima manovra del governo Meloni. Mancano misure anticicliche (quegli interventi diretti da parte dello Stato per fronteggiare il calo di consumi e investimenti), ma soprattutto si attaccano basilari meccanismi di protezione sociale che funzionano da ancora di salvataggio.
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