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IL BORGO COHOUSING DI FONTANAFREDDA SI FA APP

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E’ passato un altro anno e questo 2023 ci ha accolti in un freddo gelido, il tempo passa e sento nostalgia di incontrare Viviana Cadamuro, l’ispiratrice del Borgo Cohousing di Fontanafredda e della fondazione Alvise ETS, iniziativa solidale a favore dei bambini oncologici ed anziani, che Viviana vorrebbe condensare all’interno di un sogno, chiamato Borgo Cohousing.
Incontro Viviana e sembra che il tempo passato dall’ultimo incontro non sia mai trascorso.
D. Lei deve avere qualche segreto nascosto, perché è sempre iperattiva e non sembra sentire il peso dei mille impegni, che porta avanti nel suo progetto del Borgo.
R. E’ solo passione
D. Ricordo che lei preferisce dare risposte piuttosto che fare domande, ma io vivo di queste ultime, posso fargliene qualcuna?
R. Purchè siano solo 7 domande e mi lasci l’ottava risposta.
D. Va bene, non ho scelta. Mi parla di come evolve il progetto del Borgo?
R. E’ una domanda cui la risposta richiederebbe ore.
D. Mi dia una notizia su tutte.
R. Grazie al mio amico Mario Ghezzi che ci ha messo a disposizione l’APP di Arloopa, ogni tre mesi pubblichiamo lo stato di crescita ed avanzamento del Borgo, questo consente a tutti gli amici e simpatizzanti che seguono questo progetto da tutta l’Italia, di vedere cosa stiamo facendo per mettere un piccolo tassello di amore, in un mondo che ne ha terribilmente bisogno.
D. Interessante, ma se anche io volessi utilizzare questo strumento tecnologico per conoscervi meglio, cosa dovrei fare?
R. E’ più semplice farlo che spiegarlo, comunque i passaggi da compiere sono solo 3, Naturalmente bisogna scaricare l’APP Arloopa che è gratuita, bisogna stampare e ritagliare il logo del borgo che appare, conservare lo stesso nella propria tasca e quando si vuole essere aggiornati sulla crescita del Borgo, inquadrarlo con il QR code del cellulare.
D. Mi parli delle immagini che potrebbero interessare gli ammiratori del progetto Cohousing.
R. Sono contenta di svelarlo a “Il Faro”, perché l’APP è uno degli ultimi progetti realizzati.
D. Ci lusinga, quindi?
R. Il visitatore vedrà come prima immagine un grande cancello in ferro battuto e con sopra riportate le iniziali “ADPV”.
D. La prego, mi aiuti.
R. Il logo lo disegnò mio marito, la cui fondazione porta il suo nome e sta per “Alvise De Poli Viviana”.
D. Molto romantico, ma perché fare una fondazione per creare un borgo cohousing?
R. La fondazione è intestataria del terreno e quindi lo diventerà anche di tutte le infrastrutture che vi nasceranno, come le casette dei ragazzi e i moduli abitativi in cohousing.
Questo permetterà alla fondazione, di prosperare nel suo progetto di solidarietà anche quando io non avrò più le forze di portarla avanti, perché io sono il seme, ma la fondazione diventerà la pianta e quando una pianta è ben radicata nel terreno, non c’è vento di tempesta che possa abbatterla.
I ragazzi e gli anziani troveranno sempre in questa pianta, il rifugio da ogni intemperia della vita.
D. Volevo farle un’ultima domanda sul futuro del borgo, ma come al solito lei mi ha dato una risposta senza attendere la domanda.
Mi fa venire in mente una bellissima frase di Antoine de Saint-Exupèry, in cui citava che è il tempo che perdiamo per la rosa che cresciamo, a rendere la rosa importante per come la vediamo.
R. Le ho detto, io sono solo il seme, poi la pianta cresce grazie a tutti quelli che contribuiscono ad annaffiarlo, anche lei inconsciamente ci mette la sua acqua, informando i lettori de “Il Faro” su ciò che facciamo.

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