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ACCADDE OGGI – 160 anni dall’inaugurazione della metropolitana più antica del mondo: la London Underground!

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MICHELA LUDOVICI

La regina di tutte le metropolitane non poteva aver visto la luce se non nel regno della Regina: parliamo, ovviamente, di Londra, capitale dell’Inghilterra e del Regno Unito. Il 10 Gennaio di quest’anno si celebrano i 160 anni dall’inaugurazione di un’innovazione che avrebbe cambiato per sempre la vita di ognuno di noi.

La North Metropolitan Railway, aperta al pubblico a Londra il 10 gennaio del 1863, si aggiudicò il primato di prima ferrovia sotterranea al mondo e, ancora oggi, di più estesa in Europa.

L’Inghilterra si conferma ancora una volta fulcro di progetti innovativi e capofila di idee chiave per lo sviluppo tecnologico. Le grandi città, da quel momento, cambiarono radicalmente volto e concezione, aprendosi a un nuovo e sconosciuto mezzo di trasporto: la metropolitana!

La spinta che alimentò l’invenzione fu generata dall’aumento demografico, dal conseguenziale incremento delle attività economiche nella capitale dell’Impero e dallo sviluppo delle linee ferroviarie. Nulla sembrava più riuscire a sostenere il sistema in continua crescita. I disagi urbani erano sempre più frequenti, sia nel centro città che dalla periferia al centro.

Dal 1851 prese l’avvio il progetto di una nuova tratta ferroviaria lungo la valle del fiume Fleet, che potesse perfezionare i collegamenti tra Paddington e King’s Cross. I lavori, costellati d’interruzioni e problematiche, si rivelarono più lunghi e complicati del previsto da portare a termine, dati anche i mezzi di costruzione all’epoca ancora inadeguati. Tuttavia, i progettisti e attuatori non si diedero per vinti: misero in campo migliaia di operai e interpellarono i migliori ingegneri provenienti da tutto il Paese.

Eccoci dunque arrivati al fatidico giorno dell’inaugurazione, quel 10 Gennaio di 160 anni fa. Una cerimonia fastosa e curata, presieduta dalla Regina Vittoria e dal Primo Ministro William Gladstone. Quest’ultimo, alle ore 10:00 del mattino salì sul primo treno sotterraneo nella storia dell’umanità, a cui ne seguirono tanti altri con cadenza di dieci minuti.

Volete sapere che aspetto aveva la metropolitana più antica del mondo? Era in realtà trainata da una locomotiva a vapore e concepita come un insieme di vagoni aperti. Il tragitto scendeva sottoterra solo per un minimo tratto e percorreva una distanza di sei chilometri e mezzo, mettendo in collegamento le tre grandi stazioni di Paddington, Houston e King’s Cross. Ad ogni modo un buon punto di partenza, se pensiamo all’ambiziosità dell’impresa.

La comunità rispose con grande entusiasmo all’evento, tale da condurre la stampa ad annunciare una “nuova era del trasporto urbano”.

Certo, i disagi iniziali furono innumerevoli. La locomotiva a vapore generava in galleria delle dense nuvole di fumo, insopportabili per i passeggeri. La situazione andò migliorando solo nel 1905, con l’avvento della motrice a trazione elettrica.

Ah, che meraviglia, il progresso tecnologico del XX secolo! Questa nuova era portò poco a poco ad importanti innovazioni e ad un potenziamento della linea metropolitana, la quale cominciava ad assumere i connotati a noi familiari. I londinesi iniziarono a denominarla Tube, un nomignolo ancora usato, dovuto alla caratteristica forma tubolare dei tunnel sotterranei. Da qui, prese forma il successivo logo della metropolitana londinese: il disco rosso attraversato da una barra blu orizzontale, con la scritta Underground.

New York, Parigi, Mosca. Tutti, a catena, iniziarono la corsa all’introduzione della metropolitana. In Italia dovremo attendere il 1955, con l’inaugurazione della linea B della Metropolitana di Roma.

La cara vecchia London Underground rimane ancora oggi, con i suoi 402 km di linea autonoma intersecati a 274 stazioni, la più estesa d’Europa e la seconda al mondo per dimensioni, dopo quella cinese di Shangai.

Accadde oggi: 160 anni fa, il popolo londinese assisteva, più o meno consapevolmente, ad un evento cruciale, un’innovazione tecnologica avviata con le dovute problematiche del caso, che avrebbe poco a poco rivoluzionato il futuro e le abitudini di ognuno di noi.

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