Brasile, la strage degli ultimi indios amazzonici: Lula manda l’esercito
Quando i primi soldati brasiliani sono arrivati giorni fa nella più grande riserva indigena amazzonica, quella degli indios Yanomami, si sono trovati di fronte allo scenario di una catastrofe umanitaria: malattie, fame, acque inquinate, foresta ridotta in cenere.
E’ il risultato della lenta ma inesorabile invasione dei cercatori d’oro, illegali e ben armati, nelle terre che la legge brasiliana riconosce ad uso esclusivo dei nativi: un’area grande come il Portogallo, tra gli stati di Roraima e Amazonas. Gli Yanomani, che vivono in queste foreste da migliaia di anni, sono ora circa 30mila. I minatori irregolari, secondo le stime, sono più di 20mila: usano i machete per farsi strada, le armi per cacciare gli indigeni, il mercurio per separare l’oro.
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