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Ponte sullo stretto, l’allarme dell’esperto: «Non reggerebbe a un terremoto come quello in Turchia»

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«Sicuramente – afferma Marino – la particolare sensibilità dal punto di vista sismico dello Stretto è uno dei maggiori problemi che rendono difficile la costruzione del Ponte (anche se  altri problemi di pari rilevanza non mancano!). Nel progetto preliminare viene assicurato che il Ponte potrà resistere a un evento sismico di magnitudo 7,2 della scala Richter. Vorremmo però ricordare, a tal proposito, che i terremoti di magnitudo superiore a 7,2 punti della scala Richter sono abbastanza frequenti e che la scala è logaritmica, per cui a ogni punto corrisponde un aumento di potenza di 10 volte. Un terremoto di magnitudo superiore a 7,2 della scala Richter non è peraltro un evento improbabile, se consideriamo che nel mondo ogni anno vi sono almeno cinque eventi sismici di questa intensità. Il terremoto in Turchia è stato di magnitudo 7.8-7.9. Non è quindi avventato ipotizzare che il Ponte, se costruito, potrebbe fare la stessa fine del Colosso di Rodi. Quella del Colosso di Rodi è forse la miglior metafora del Ponte sullo Stretto. Opera senz’altro ardita, ma priva di qualunque utilità pratica che ne giustificasse la costruzione, totem alla volontà di potenza che cerca stupidamente di sfidare la natura».

Cosa succederebbe se poi il terremoto avvenisse nella fase di costruzione?
«I piloni del Ponte di Akashi in Giappone si spostarono di un metro a seguito di un terremoto e la fortuna fu che l’impalcato ancora non c’era. Inoltre, sul Ponte di Akashi che ha solo poco meno di 2km di luce non ha previsto il traffico ferroviario che i giapponesi, non certo per incapacità tecnologica, considerano poco sicuro. Sul Ponte sullo Stretto dovrebbero passare. Ma, domanda banale, se anche il Ponte resistesse al sisma, cosa succederebbe ai treni in transito?»

All’inizio del Novecento un violento terremoto distrusse Reggio Calabria e altre città e paesi dell’area. Che cosa ci ha insegnato e che cos’è rimasto di quel terribile terremoto?
«Ci ha insegnato poco, se è vero che abbiamo un sistema di protezione civile assolutamente inadeguato, che la qualità del costruito è bassa, che la maggior parte degli edifici pubblici non rispettano le norme antisismiche. I danni del terremoto non dipendono tanto dalla potenza distruttrice, quanto dal grado di preparazione del territorio. Il sisma di Amatrice è stato mille volte meno potente di quello in Turchia, ma ha causato devastazioni simili. Un sisma come quello di Amatrice non distoglie i giapponesi dalle loro normali occupazioni mentre un sisma simile a quello verificatosi in Turchia produce danni minimi alle loro città. A Scilla, durante il terremoto del 1783,morino 2000 persone, il 40% della popolazione, ma quella lezione non fu sufficiente a evitare i morti del 1908 a Reggio e Messina»

. lacnews24

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