Vigili del fuoco

Terremoto Turchia. ONU affida ai Vigili del Fuoco italiani il coordinamento dei Team Usar ad Antiochia

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Cina, Gran Bretagna, Serbia, Croazia, Bosnia Erzegovina, Oman, Hong Kong, Sud Africa, Slovacchia, Grecia, Argentina e Bahrain, sono questi i team Usar (urban search and rescue) che su incarico dell’ONU sono coordinati dai vigili del fuoco italiani per i soccorsi ad Antiochia. 

La struttura di coordinamento italiana, supportata nell’incarico da Cina, Gran Bretagna e Oman, provvederà a inviare sui siti di intervento i team in base alle priorità scaturite dalla lettura di dati e informazione raccolte. Un sistema che consente di rendere più efficiente ed efficace l’azione di soccorso, con l’obiettivo di salvare più vite umane possibile. 

Il centro di coordinamento di settore SCC è insediato all’interno del campo base dei vigili del fuoco a Hatay.

A sette giorni dal terremoto in Turchia, il contingente di vigili del fuoco italiani sarà avvicendato da un nuovo team composto da quarantotto soccorritori USAR (Urban Search And Rescue) di Lazio, Toscana, Lombardia, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Umbria e Veneto. 

La partenza ieri sera (11 febbraio) da Pratica di Mare, con scalo a Pisa, a bordo di due aerei ATR 42 della Guardia di finanza, con arrivo previsto nella notte ad Adana.

Oggi, 12 febbraio, il cambio, con rientro in Italia dei vigili del fuoco arrivati martedì scorso in Turchia e che sono riusciti a salvare i due ragazzi nella giornata di mercoledì 8 febbraio. Undici invece il numero delle vittime da loro recuperate.

Il team dei Vigili del fuoco italiani comprende anche cinofili, esperti strutturisti e unità di personale medico. È composto da operatori specializzati nella ricerca dei dispersi e nel soccorso sotto le macerie che hanno già lavorato in emergenze e scenari simili e sono addestrati a fornire immediatamente supporto vitale di base (Bls).
Equipaggiato con le più avanzate attrezzature in uso al Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, ha un’autonomia logistica che gli consente di operare ininterrottamente per circa 6 giorni nell’area a loro assegnata in base alla pianificazione delle operazioni, con strumenti speciali come geofoni, robot, termocamere, search-cam.

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