Reddito di cittadinanza: infrazione Ue per residenza discriminatoria
La Commissione Europea, nell’ambito del pacchetto di infrazioni rilasciato il 15 febbraio 2023, ha avviato una procedura di infrazione contro l’Italia, inviando una lettera di costituzione in mora, perché le condizioni di accesso al reddito di cittadinanza non sono in linea con il diritto Ue sulla libera circolazione dei lavoratori, sui diritti dei cittadini, soggiornanti di lungo periodo e protezione internazionale. In particolare, si tratta di una delle condizioni per accedere al Rdc, ossia il requisito di aver soggiornato nel paese per 10 anni di cui 2 consecutivi, per poter presentare la richiesta.
A norma del regolamento Ue n. 492/2011 e della direttiva 2004/38/CE, si legge nella lettera, “le prestazioni di sicurezza sociale come il reddito di cittadinanza dovrebbero essere pienamente accessibili ai cittadini dell’UE che sono lavoratori subordinati o autonomi o che hanno perso il lavoro, indipendentemente da dove abbiano soggiornato in passato”.
Inoltre, “i cittadini dell’UE non impegnati in un’attività lavorativa per altri motivi dovrebbero poter beneficiare della prestazione alla sola condizione di essere legalmente residenti in Italia da almeno tre mesi”.
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